La digestione: regole d'oro e pericoli

Per dimagrire e non ingrassare più, vanno in primo luogo regolarizzate le funzioni digestive. Occorre conoscere in dettaglio il processo digestivo per evitare eventuali trappole.
Di seguito sarà riportato l'esempio di una digestione corretta (pro), che vi manterrà in ottima salute e al massimo delle vostre energie, permettendovi di affrontare situazioni di stress e difficoltà e successivamente gli errori abitualmente commessi (contro), responsabili di una digestione difficile, dolorosa, quasi sempre all'origine di disturbi fisici e psicologici, che possono provocare malinconia, indolenza, depressione, rifiuto di se stessi e aumento di peso.

pro: è quasi ora di mangiare, il nostro cervello mette all'erta i cinque sensi. Viene voglia di mangiare, la fame si fa sentire, ci viene l'acquolina
contro: siamo tesi, nervosi, stressati, angosciati, oppure abbiamo avuto una forte emozione. La mattina ci svegliamo stanchi. Durante la giornata saltiamo la colazione o il pranzo.
La bocca è asciutta (non produce saliva); avvertiamo fastidio a livello della faringe e ciò aumenta il nostro malessere.
Fumiamo diverse sigarette o mangiamo in un ambiente fumoso o rumoroso.

pro: ci sediamo a tavola con la schiena dritta, senza accavallare le gambe, in un luogo tranquillo e piacevole.
Facciamo per cinque volte la respirazione di rilassamento
Introduciamo il cibo in bocca cogliendone il sapore salato, amaro, dolce, acido.. Se il boccone è troppo amaro, troppo acido o carico di tossine, istintivamente lo sputiamo.
contro: ci sediamo in una posizione scomoda, oppure stiamo in piedi, allo stretto, al bar; non sentiamo più gli odori, il tabacco inibisce le cellule olfattive del naso. Siamo storditi dal rumore, la fretta ci logora...
Ingurgitiamo il cibo senza capire cosa stiamo mangiando. Mangiamo senza appetito, per automatismo

pro: mastichiamo lentamente; in bocca i cibi s'impregnano di saliva, ne produciamo un litro al giorno. Essa contiene degli enzimi che ci aiutano a digerire e un disinfettante che combatte i batteri della bocca.
Quando deglutiamo, il bolo alimentare oltrepassa la faringe per scendere nell'esofago, ben lubrificato grazie a piccoli movimenti di contrazione e distensione.
contro: sin dai primi bocconi inghiottiamo senza masticare. La saliva è insufficiente (la bocca è asciutta). Se i denti sono in cattivo stato, i depositi di microrganismi o di batteri sulla loro superficie produrranno delle sostanze acide che andranno a mescolarsi col bolo alimentare.
I bocconi, insufficientemente masticati o imbevuti di saliva, sono troppo voluminosi e fanno fatica a superare la faringe.
Se mangiamo o beviamo alimenti freddi, il bolo non avrà tempo di raggiungere la temperatura di 38° (ottimale) prima di raggiungere lo stomaco. Se mangiamo alimenti troppo caldi, esso non avrà tempo di ridurre la sua temperatura.

pro: siamo rilassati, il bolo alimentare supera nelle condizioni ottimali il cardias, situato alla base dell'esofago.
contro: siamo nervosi, contrariati, i succhi gastrici risalgono l'esofago provocando acidità e un senso di bruciore...
Nello stomaco, il bolo alimentare deve essere ulteriormente impastato, in modo che i cibi vengano sminuzzatie sciolti dai succhi gastrici.
Questo lavoro supplementare comporta fatica fisica e psicologica, stanchezza, mal di testa, sonnolenza, mancanza di concentrazione, crampi...
Se, quotidianamente siamo stressati e nervosi, la secrezione dei succhi gastrici s'intensificherà e a lungo andare provocheranno una gastrite o un'ulcera allo stomaco.

pro: se mangiamo con calma il cervello riceverà il messaggio che lo stomaco è pieno e che occorre smettere di mangiare.
contro: nervosismo, fretta, bulimia: non prestiamo attenzione alla dilatazione eccessiva dello stomaco. Ci sentiamo appesantiti, avvertiamo gonfiore e dolori...
La digestione a livello dello stomaco sarà più lunga e affaticherà tutto l'organismo

pro: siamo rilassati, ci sentiamo sazi, avvertiamo una sensazione di benessere, smettiamo di mangiare.
contro: poiché sottovalutiamo sintomi e dolori, per uscire da questa fase di stallo e costringere il piloro ad aprirsi, il cervello dà cattivi consigli.
- mangia ancora per calmare l'addome (e l'acidità) - risultato:continuo piluccare, pasti ravvicinati, come se si temesse di smettere di mangiare
- bevi alcolici (perché l'alcol agisce come anestetico e permette allo stomaco di svuotarsi)
- bevi acqua, una gazzosa o un bibita ghiacciata (per appesantire il bolo e costringerlo a scendere)
- fuma una sigaretta, un sigaro (per costringere il piloro ad aprirsi)
- mangia un sorbetto
- prendi un palliativo: in compressa, in polvere (per neutralizzare l'acidità e affievolire il dolore)

pro: il piloro si apre circa mezz'ora dopo l'assunzione di cibo, per far passare , in piccole quantità, il bolo alimentare.
contro: il piloro si apre per svuotare lo stomaco (ma anche in seguito a un'emozione, una contrarietà, uno stress)
l flusso acido-gastrico si riversa nel duodeno, luogo decisivo per l'aumento o la perdita di peso.

pro: la nostra digestione si sta svolgendo in condizioni normali. Siamo di buon umore, intraprendenti, ci sentiamo bene.
contro: il piloro però può bloccarsi e restare chiuso. C'è allora il rischio di rigettare. Il cervello riceve il segnale che lo stomaco è in disordine. I muscoli addominali si contraggono facendo risalire nell'esofago il bolo alimentare, provocandone l'espulsione involontaria attraverso la bocca.
L'infiammazione della mucosa dello stomaco può causare una risalita, lungo l'esofago e fino alla bocca, delle secrezioni acide bilio-pancreatiche (riflusso gastrico) e di conseguenza, alito cattivo, gusto amaro, bruciori a livello dell'esofago, afte, pessime condizioni delle gengive e dei denti, allergie cutanee e respiratorie, affezioni rino-faringee

pro: i cibi giungono nell'intestino tenue insieme con i succhi biliari e pancreatici. Attraverso la superficie della parete intestinale i vasi sanguigni attingono le sostanze nobili dell'alimentazione per distribuirle, attraverso il sistema circolatorio, in tutto l'organismo. Il colon ascendente accelera il processo digestivo ed evita il ristagno del chimo nell'intestino crasso. La flora batterica fa sì che non insorgano infezioni e distrugge le tossine
contro: i cibi avanzano nell'intestino con difficoltà, insieme a una quantità insufficiente o eccessiva di succhi gastrici e in un ambiente prevalentemente acido. Possono comparire contrazioni dolorose, dilatazione (meteorismo), rallentamento della digestione con conseguente fermentazione intestinale, irratibilità e infiammazione della mucosa intestinale, intossicazione cronica con alternanza di diarrea e stipsi, proliferazione di batteri e sviluppo della flora microbica, cattiva eliminazione delle tossine, con ritenzione d'acqua e infiltrazione del tessuto connettivo in tutto il corpo

pro: con gli scarti dell'alimentazione che l'organismo non utilizza, produciamo nell'intestino la materia fecale. Attraverso i reni eliminiamo acqua, scorie e una sostanza molto tossica, l'urea. I reni regolano la quantità d'acqua e sale presente nel sangue. Aspettiamo almeno tre ore, meglio cinque , prima di ritornare a tavola. Tra un pasto e l'altro assumiamo liquidi, preferibilmente acqua, a piccoli sorsi e a temperatura ambiente, per garantire al nostro corpo una buona idratazione.
contro: le scorie sono state infine evacuate, dopo diversi giorni o settimane, è la cosiddetta stipsi, che può diventare cronica. I reni hanno un surplus di lavoro nello svolgere la loro funzione. Il test del pH urinario rivela un elevato taso di acidità. L'organismo faticherà ad assorbire le sostanze nutritive degli alimenti.
Appena abbiamo terminato di mangiare , continuiamo a piluccare senza aver fame. Giungono così nello stomaco altri alimenti che vanno ad aggiungersi al bolo alimentare, il quale è a un diverso stadio di trasformazione. La digestione viene sconvolta, si fa più lenta, difficile, anche impossibile.

(vedi testo originario da pag. 62 a pag. 81 per maggiori specifiche)

Per gli sportivi e per chi fa lavori pesanti

Una delle migliori colazioni per dimagrire e restare in gran forma:

- una ciotola di riso in bianco con una noce di burro, oppure

- un piatto di pasta integrale o comune con una noce di burro ed erbe aromatiche (basilico, erba cipollina, coriandolo, prezzemolo) e se si ha tempo, un po' di verdura cotta a vapore.

Bilancio II - La seconda settimana

A questo punto si può già aver perso da uno a tre chili.

L'organismo sta cercando di assimilare, a poco a poco, le nuove abitudini: nel sangue come nelle cellule sono presenti meno tossine; le ghiandole, i visceri, i sistemi vitali, funzionano meglio; il metabolismo basale si sta rinvigorendo.
In alcune persone questa "depurazione" può generare affaticamento, ma si tratta di una fatica sana, come quella che si prova dopo aver fatto attività sportiva.

In altre, al contrario, si assiste fin da subito a un ritorno d'energia, accompagnato da una sensazione di leggerezza, un profondo miglioramento del sonno e benessere psicologico.

Se avete perso i due o tre chili che dovevate perdere, il vostro problema sarà ora quello di mantenere il vostro peso forma, quello che vi procura una sensazione di benessere.
Se avete ancora alcuni chili di troppo, calcolate quanti ne avete ancora da perdere, chiedetevi in quanto tempo li avete acquistati; considerato che bisogna dimagrire in modo costante e non più di quattro-cinque chili al mese, potete fare facilmente il calcolo.

Esempi: il Signor X o la Signora Y hanno acquistato quattro chili in un anno, impiegheranno un mese per perderli e un mese per stabilizzare il proprio peso.
Se si sono acquistati quattro chili in dieci anni, ci vorrà un mese per perderli e da nove a dodici mesi per stabilizzare il peso.
Se si sono acquistati dodici chili in vent'anni, si impiegheranno circa tre mesi per perderli e da un anno e mezzo a due anni per stabilizzare il proprio peso.

Più il sovrappeso è di vecchia data, più è radicato, e più occorrerà avere pazienza ed essere tenaci.

Attenzione! Talvolta si comincia a dimagrire soltanto dopo due o tre settimane, o anche di più: non preoccupatevi.

Se ci si è già sottoposti a una dieta, affaticando profondamente l'organismo, o avete fatto uso di farmaci anoressizzanti, integratori dietetici, diuretici, la diminuzione di peso avverrà ancor più lentamente, per stadi successivi.


IL TACCUINO

Composizione dei pasti

Prendete nota di ciò che mangiate a ogni pasto della giornata.
- in che ordine e in che quantità?
- che cosa avete bevuto e quanto?
- avete fumato

Individuate i cibi acidificanti che avete consumato
Nella tabella degli alimenti sostitutivi cercate quelli che vi piacciono e ricorrete ad essi finché non avete raggiunto la stabilizzazione del vostro peso forma.

Annotate quali sono i cibi di cui proprio non riuscite a fare a meno.
-tentate di diminuirne la quantità
- tentate di diradarne l'assunzione

Le vostre reazioni

Prendete nota delle sensazioni che sentite alzandovi da tavola.
- vi sentite pesanti?
- vi sentite sazi o avete ancora fame?

Annotate le vostre reazioni mezz'ora dopo.
- avvertite stanchezza, abbassamento della concentrazione?
- avete voglia di rigettare, sentite nausea, acidità?
- avete mal di pancia, spasmi, gonfiori,aerofagia?
- avete la bocca secca?

Annotate le vostre reazioni tre ore dopo.
Valutate se nelle due o tre ore che seguono il pasto, avvertite gli stessi sintomi evidenziati mezz'ora dopo, inoltre:
- avete sonno
- vi è venuto mal di testa, vi sentite affaticati?

Prendete ora nota delle vostre reazioni psicologiche.
Divertitevi a scorgere il nesso fra reazioni psicologiche e reazioni fisiche.
Vi accorgerete che determinati cibi vi danno grinta, mentre altri, quelli meno indicati per voi, diminuiscono le vostre facoltà intellettuali e vi deprimono.

Se quando vi sedete a tavola continuate a essere tesi, stressati, a mangiare in fretta e disordinatamente, non cercate altrove la causa dei vostri disturbi.

Se pur mangiando con calma, avvertite disturbi, il vostro taccuino vi aiuterà a conoscervi meglio.
Scoprirete ad esempio che digerite bene mezzo pomodoro o mezzo carciofo, ma non un pomodoro o un carciofo interi; capirete se tollerate il pane integrale o quello casereccio, la frutta dopo il pasto e quale tipo di frutta.

Forti di queste indicazioni, sarete pronti a diventare dietologi di voi stessi, riuscirete a seguire un'alimentazione corretta, che vi darà energia e non vi farà più aumentare di peso.

Riproducete sul taccuino la tabella "calcolare il pH urinario" in modo da poter riportare e confrontare i risultati da voi ottenuti al test del pH.

L'esercizio di distensione-rilassamento-benessere

Mettetevi in ginocchio su un tappeto spesso, seduti sui talloni, con le mani appoggiate a terra ai lati delle ginocchia e con la schiena eretta.
Inspirate molto dolcemente attraverso il naso contando fino a cinque.

Poi, espirando dolcemente attraverso il naso e contando fino a sette, portate il mento sul petto, tirate la pancia in dentro, incurvate la schiena come un gatto, senza forzare.

Ripetete questa sequenza lentamente, 5-7 volte, focalizzando l'attenzione sulla sensazione e non sui movimenti.

Lo scopo dell'esercizio è quello di distendere e armonizzare i sistemi cerebro-spinale e neuro-vegetativo. Potete eseguirlo prima di andare a dormire, ma anche nel corso della giornata quando siete stressati, nervosi, angosciati. Permetterà di sciogliere e irrobustire anche la schiena.

La cena

Cenate presto, circa due ore prima di andare a dormire, per avere il tempo di digerire.
Prima di potersi distendere e addormentarsi, bisogna che il cibo abbia lasciato lo stomaco e sia stato assimilato a livello di duodeno.

La sera fate attenzione a passati, brodi e zuppe. Diluiscono il bolo alimentare e accelerano la discesa dei succhi gastrici nell'intestino.
Spesso sono molto caldi. Procurano gonfiore, aerofagia e rallentano la digestione.

I passati dilatano lo stomaco e fanno ingrassare: non ci si sente sazi, e si è tentati di mangiare ancora.
Spesso sono preparati in grande quantità affinché durino più giorni; ma esattamente come la verdura, che va consumata appena cotta, col tempo si ossidano, diventando aciduli e tossici.

Stessa cosa vale per il brodo di carne, che pur se filtrato per eliminarne il grasso, non va conservato fino all'indomani.

La cena avrà la stessa composizione del pranzo, ma sarà più leggera.

Comincerete sempre mangiando qualche cosa prima di bere.
Prevederà come piatto base una grande quantità di carboidrati o di proteine.

Esempio:

piatto base: proteine a volontà (pesce, pollame, carne bianca). Evitare la carne rossa, che è un alimento eccitante e le uova
più
una piccola porzione di carboidrati, tre cucchiai di pasta o di riso o una patata
più
verdura cotta (a metà o fine pasto) o insalata verde
più
una noce di burro per la verdura o un po' d'olio extra vergine per l'insalata
più
erbe aromatiche fresche a volontà

evitate maionese, panna e salse pesanti da digerire (addizionate con alcool e farina)

Durante il pasto, se avete sete bevete:
- un bicchiere di vino rosso
- un po' d'acqua minerale

Se non sapete rinunciare al dolce scegliete:

- una composta fatta in casa e preparata poco prima di cena e consumata calda o tiepida, mai fredda (troppo acida)
- un frutto fresco di stagione maturo, da sbucciare e masticare lentamente (la mela favorisce la digestione)
- un sorbetto senza crema sciroppo
- una mousse al cioccolato

Evitate:
- caffè o , meglio una tazza di tisana calmante, come verbena, tiglio o camomilla
- tisane lassative o dimagranti, perché tendono ad infiammare il colon
- latte caldo con zucchero e miele
- tabacco e digestivi



Il pranzo

Con la tabella degli alimenti alcalinizzanti e acidificanti o degli alimenti sostitutivi si può fare una scelta equilibrata.
Privilegiate sempre la qualità rispetto alla quantità (troppo ricco, troppo zuccherato, troppo grasso) e variate la vostra alimentazione.

Il dott. Pallardy è contrario a tutti gli integratori dietetici a base di latte, salati o zuccherati, venduti in farmacia e a tutte le diete che privilegiano una sola categoria di alimenti, provocando una produzione insufficiente o eccessiva di succhi gastrici e di quelli biliari e pancreatici.
Integratori e diete causeranno in breve tempo una cattiva assimilazione degli alimenti, una cattiva eliminazione di scorie e tossine e un sicuro aumento di peso.

Come qualsiasi pasto, anche il pranzo deve cominciare con qualcosa di solido.

Occorre evitare tutti gli aperitivi alcolici, gasati, a base di succhi di frutta o di verdura, così come arachidi, pistacchi e altri stuzzichini.

Non bevete alcool a digiuno e non mescolate mai gli alcolici (es. champagne e vino bianco ecc)

Quando avrete cominciato a mangiare, potrete anche bere un bicchiere di vino di buona qualità (non acidulo), che avrà un effetto regolatore sulla digestione, e un bicchiere di acqua minerale (non di più) da bere in piccoli sorsi.

Tutti i pasti devono comprendere carboidrati, proteine e lipidi.
Il pranzo prevederà come alimento base una discreta quantità di carboidrati o di proteine a cui sarà possibile aggiungere:
- una ulteriore piccola porzione di carboidrati
- o una piccola porzione di proteine
- o un po' di lipidi
- o verdura cruda

Alternate gli alimenti base
Un giorno privilegiate in qualtità le proteine, un altro i carboidrati, secondo ciò di cui avete voglia.
Se avete scelto le proteine, diminuite, senza eliminarli, i carboidrati e viceversa.
Gli zuccheri ad assimilazione lenta (carboidrati) sono molto indicati per il pranzo, perché apportano l'energia necessaria per il pomeriggio.
La sera avrete meno appetito e farete una cena più leggera, privilegiando le proteine, che assicurano un buon sonno.

Primo esempio

Piatto base: carboidrati a volontà (un piatto di pasta, riso o patate)
più
una piccola porzione di proteine - pesce, pollo, carne bianca o prosciutto crudo
più
verdura cotta o cruda a metà o fine pasto
più
una noce di burro per la verdura o un po' d'olio extra vergine per l'insalata

più
erbe aromatiche a volontà


Secondo esempio

Piatto base: proteine a volontà (pollo, pesce, carne bianca o rossa)
più
una piccola porzione di carboidrati: una fetta di pane, una patata, due-tre cucchiai di riso o due-tre cucchiai di pasta
più
verdura cotta o cruda a metà o fine pasto
più
una noce di burro per la verdura o un po' d'olio extra vergine per l'insalata
più
erbe aromatiche a volontà

Eliminate:

- tutti i latticini (yogurt, formaggi freschi e cremosi)
- e il formaggio, che riserverete a colazione

Non rinunciate al dolce
Ma con giudizio, evitando i dolci a base di farina bianca, quelli con crema, zucchero, latte e alcool.

Scegliete piuttosto:
- un frutto di stagione maturo da sbucciare e masticare lentamente
- una macedonia senza alcool ne zuccherato, evitando le pere (difficili da digerire)
- un sorbetto naturale, senza crema, marmellata, sciroppo, frutta secca o granelli zuccherati, colorati o aromatizzati
- una mousse al cioccolato fatta in casa senza zucchero né farina
- una crepe di grano saraceno a condizione di evitare nello stesso pasto altri carboidrati.


Dopo pranzo

per favorire una buona digestione
- se avete mangiato a casa, mettete in ordine la cucina e lavate i piatti
- passate le mani e gli avambracci sotto l'acqua tiepida per due-tre minuti
- lavate i denti, anche senza dentifricio, perché questo accelera il processo digestivo e stimola le ghiandole salivari. Se fra i denti rimangono residui di cibo, anche impercettibili, la saliva si farà più acida, disturbando la digestione
- evitate di stendervi e di addormentarvi in poltrona
- fate una camminata di dieci-trenta minuti
- evitate di fare sport, salti,corsa, ginnastica ecc. Occorre attendere almeno due ore dopo i pasti per praticare dello sport e tre ore nel caso si tratti di sport "violento"

Lo spuntino delle 10 e delle 16.30

Per dimagrire è importante non avere mai fame.
In caso di un elevato dispendio di energie fisiche o mentali consiglio uno o due spuntini supplementari negli intervalli tra i pasti consumati a orari regolari.
Si tratta di una risposta a un dispendio energetico particolare o a una forte situazione di stress.

Ci si può concedere uno spuntino anche nel caso in cui, si faccia colazione troppo presto e trascorrano più di cinque ore prima del pranzo, per evitare il "calo di zuccheri" (ipoglicemia), reazione provocata dalla secrezione d'insulina, la quale abbassa il tasso di zucchero presente nel sangue, aumenta l'acidità, attacca la mucosa intestinale e causa un'improvvisa sensazione di stanchezza.

Per superare l'ipoglicemia occorre assumere carboidrati sotto forma di zuccheri ad assimilazione lenta, mai di zuccheri ad assimilazione rapida (dolciumi, miele, marmellate), che danno l'illusione di aver placato la fame, ma nel giro di poco tempo si avrà una nuova reazione insulinica.

Lo spuntino non deve prevedere latticini liquidi o semiliquidi, dolci, integratori dietetici.

L'ideale sarebbe pane e burro.

Si consiglia una fetta di pane con un quadratino di cioccolato fondente (da evitare assolutamente gli altri tipi) o una fetta di pane con un pezzo di formaggio a pasta cotta (asiago, montasio, fontina ecc) o formaggio di capra o petto di pollo o una fetta di prosciutto
Oppure una banana schiacciata senza zucchero.

Lo spuntino permetterà di pranzare o cenare a orari regolari e di allontanare la tentazione di piluccare di quando in quando, inoltre placa l'angoscia, la rabbia, il senso di frustrazione e di colpa